ROMA, 19 LUG - "Sono preoccupata per le odierne esternazioni del presidente del Coni, in un momento in cui il Paese ha bisogno di unità, non di proclami o appelli, come quella appena fatta ai presidenti di federazione, che dovrebbero ribellarsi a una riforma alla quale si oppone il solo Malagò e che ha invece apportato evidenti benefici in termini economici e di risultati sportivi". Così la sottosegretaria allo Sport, Valentina Vezzali, in una nota in cui si dice "preoccupata anche per alcune dichiarazioni, che potrebbero diventare messaggi sbagliati per l'intero movimento, come per il vincolo sportivo".
"Il decreto n.36 del 2021 aveva fissato, per la sua abolizione, il primo luglio 2022, che è diventato il primo gennaio 2023 con la proroga dello stesso decreto, che è poi diventato il 31 luglio 2023 nel testo approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 7 luglio in prima lettura - sottolinea Vezzali -. Abbiamo preso atto che l'abolizione, già decisa a inizio 2021, potrebbe provocare conseguenze, anche sotto il profilo economico, per il mondo sportivo dilettantistico, ma non è permesso a nessuno di ignorare il palese contrasto dell'istituto del vincolo sportivo con i principi fondamentali dell'ordinamento giuridico nazionale, internazionale e dell'Ue, ancor più se riguarda i diritti degli atleti minori d'età. Io vorrei rifuggire da visioni unilaterali, e vorrei che così facessero tutti, per ricercare un equo bilanciamento tra la posizione dell'atleta, che ha e deve avere la libertà di autodeterminare il proprio diritto a praticare sport, e quella della società dilettantistica, per la quale è comunque previsto il riconoscimento di un premio di formazione tecnica, proporzionalmente suddiviso secondo parametri e modalità determinati da federazioni e discipline associate".