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Il Mecenate Sport a Bene Vio, 'lasciate sognare i giovani'
La campionessa è stata premiata al Salone d'onore del Coni

ROMA, 30 SET - E' con un sorriso più contagioso del solito che Bebe Vio ha ricevuto, al Salone d'onore del Coni, il Premio Mecenate dello Sport 2022. La pluricampionessa paralimpica di fioretto è stata la protagonista della 10/a edizione dell'iniziativa dedicata alla memoria di Varaldo Di Pietro, pioniere e vero 'mecenate' dello sport del dopoguerra, che ha la finalità di assegnare un significativo riconoscimento a coloro che nel mondo sportivo si sono distinti per averne esaltato i valori fondanti. "Questo premio è un grande onore. Io al quinto posto nella classifica delle personalità di cui più si fidano gli italiani? - afferma Bebe - Non c'è cosa più bella di sapere che le persone hanno fiducia in te". Il presidente della 'Fondazione Varaldo Di Pietro', Giovanni Di Pietro, ha sottolineado che "Bebe ha saputo fare della sua attività sportiva una testimonianza per diffondere a livello internazionale la conoscenza del paralimpismo e dei grandi valori che lo sport racchiude: coraggio e tenacia". "Non penso che l'attuale generazione di giovani possa essere chiamata 'generazione divano' - prosegue Vio - A scuola mi dicevano sempre di scegliere qualcosa che mi portasse un lavoro: così secondo me una generazione l'ammazzi. Ciascuna testolina ha un sogno dentro, ai ragazzi dico di non farsi dire dagli altri quello che devono fare". Il premio Giornalismo, Economia e Sport 2022 è andato invece a Claudio Arrigoni, firma del Corriere della Sera e della Gazzetta dello Sport. "Ci sono due tipi di mecenati per eccellenza dello sport: gli sportivi e i giornalisti, che cantano le grandi vittorie dei primi", ha detto Silvia Salis, vicepresidente vicario del CONI. Bebe Vio ha anche parlato del suo rapporto con Roma ("Città difficile? A me piace, sarà che sono romanista da tutta la vita. Mi piace addirittura stare nel traffico"), per poi soffermarsi sulla grande amicizia con Martin Castrogiovanni, ex pilone della Nazionale di rugby, fondamentale per la conquista dell'ultimo oro Paralimpico a Tokyo. "Mi ha insegnato ad autogestirmi, lui è la persona più buona del mondo". "Il pregio più grande di Bebe - risponde Castrogiovanni - è che non utilizza la sua grandezza per lei, ma perché vuole cambiare il mondo in meglio".

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