ROMA, 29 GIU - Pogacar avvia la guerra psicologica, Vingegaard risponde. "Tadej dice che io sono il favorito per la vittoria finale del Tour? Potrei dire lo stesso di lui", ha scherzaro il danese, vincitore dell'edizione 2022, e leader della Jumbo Visma. "In realta' - ha aggiunto nella conferenza stampa dall'antivigilia della partenza - non conta chi e' il favorito, ma chi sara' il piu' forte alla fine". Di sicuro, quest'anno il danese passa da inseguitore a inseguito, ma "non cambia molto, perche' in ogni caso io continuo a inseguire la vittoria".
Vingegaard ha ammessi che "vincere il Tour de France ha inevitabilmente cambiato la mia vita, ma io non sono cambiato", ha aggiunto. "Mi sento bene, sono pronto. Sono dove volevo essere, vedremo tra tre settimane se basterà", ha concluso Vingegaard, prima di lanciare una frecciata alla serie Netflix sulla Grande Boucle, quest'anno alla seconda stagione: "Bisogna prestare piu' attenzione a quel che si dice: creano storie che non esistono", ha detto riferendosi a voci di rivalita' con compagno di squadra Wout Van Aert, "ma la serie in sé è una buona cosa per il ciclismo".