ROMA, 28 SET - Cresciuto sul piano umano e calcistico in Turchia, con l'approdo in Premier League dice di aver coronato un sogno. Nicolò Zaniolo non sembra rimpiangere la Serie A, anzi: in una intervista a Sky, l'ex romanista racconta della nuova esperienza all'Aston Villa, parla degli allenatori che hanno segnato la sua carriera da Di Francesco a Mourinho fino a Emery. E del rapporto speciale con Monchi. "Al Galatasaray mi avevano detto che ero parte del progetto, che avrei giocato la Champions League. Ma poi mi ha chiamato Monchi e mi ha detto che ci sarebbe stata questa possibilità. L'ho presa al volo perché era un'opportunità troppo grossa per me giocare in Premier League".
Il passaggio nel campionato turco comunque ha lasciato il segno: "E' stata una sfida, una prova di forza. Sono andato in Turchia, in un'altra cultura, un altro continente, un'altra vita completamente. Sono cresciuto dal punto di vista umano e calcistico". In Inghilterra la nuova vita: "Qui le strutture sono un po' più avanti rispetto a quelle italiane, il calcio è molto differente. In Italia più tattica e attesa e studio, qui calcio più propositivo. Per le mie caratteristiche credo sia meglio questo calcio rispetto a quello italiano. Appena arrivato ho capito subito l'importanza e la storia di un club come l'Aston Villa e mi sono messo al lavoro". Elogi al tecnico Emery: "Oltre a essere un ottimo allenatore penso sia una grande persona, diretta, che sa quello che vuole e sono felice di lavorare con lui. Gli allenatori del passato? Tutti mi hanno lasciato qualcosa: ho lavorato con Di Francesco, Ranieri, Mancini ora Spalletti, Mourinho, Emery. Sono tutti allenatori di alto livello, c'è chi vuole una cosa e chi un'altra. La cosa importante è metterle tutte insieme".
La Conference vinta con la Roma Zaniolo ammette che "la porterò sempre nel cuore", ma anche la maglia da titolare con l'Italia contro l'Ucraina a San Siro. "E' stata una grande emozione perché abbiamo vinto la partita, erano fondamentali quei punti contro l'Ucraina. Un bellissimo ricordo ma non bisogna fermarsi qui ci sono altri obiettivi davanti". E chiude con un obiettivo extra calcistico: "Come mi vedo tra 5 anni? Spero di avere la patente...".