PARIGI, 25 LUG - Senza Jannik Sinner, ko per una tonsillite, il tennis italiano ha in Jasmine Paolini la sua stella più lucente ai Giochi di Parigi. L'azzurra torna lì dove ha coltivato il sogno di vincere il suo primo titolo slam della carriera, salvo poi dover fare i conti con la regina del 'rosso', Iga Swiatek. La polacca e n.1 al mondo ci sarà anche alle Olimpiadi, ma nel lato opposto del tabellone, per questo sognare un nuova finale è possibile, nonostante il sorteggio non sia stato dei più morbidi. Ma non parlatene a Jasmine.
"Il tabellone non lo voglio conoscere - ha spiegato - Ho visto solo il primo turno, il resto non lo voglio sapere". L'obiettivo è concentrarsi partita dopo partita, a cominciare dal debutto contro Ana Bogdan, numero 96 del ranking Wta. Il cammino verso una medaglia, però, metterebbe sulla sua strada anche l'eventuale quarto con Jessica Pegula e la semifinale contro la portabandiera americana, Coco Gauff. A questo si aggiunge poi l'assenza di Sinner. "Dispiace per lui, sicuramente si rifarà alle prossime olimpiadi - ha spiegato - ma il fatto che non ci sia non aumenta le pressioni nei miei confronti". Per questo l'obiettivo è scendere in campo e "fare del mio meglio", oltre che "scattarmi un selfie con Nadal".
Battute a parte, l'azzurra sta vivendo il suo momento migliore e una medaglia olimpica sarebbe il modo per cancellare anche l'altra finale Slam persa, quella di Wimbledon. Ma dopo il ko dell'All England Club niente mare. "No, non sono andata - ha raccontato -. Ho ripreso a fare le mie cose, i miei allenamenti, sono rimasta la stessa persona".
Ecco allora che Jasmine le sue chance di andare a medaglia se le giocherà anche nel doppio con Sara Errani. Al debutto ci sarà la sfida con Routliffe-Sun, ma nel tabellone è presente anche alla coppia campione olimpica in Giappone, Krejcikova-Siniakova. Con loro la sfida potrebbe arrivare solo finale ed è quello il sogno della Errani. "So che è difficile - ha detto la tennista - ma lo desidero da tanto". Per questo ora l'obiettivo è "adattarsi il più velocemente possibile", perché rispetto alla finale di doppio giocata sempre a Parigi a maggio, è cambiato tutto. "Ogni torneo è a sé - ha concluso -. E quando si comincia a giocare non si pensa più al passato". Dunque testa dettata sul qui e ora, e sulla ricerca di una prima storica medaglia azzurra nel tennis femminile.