PARIGI, 09 AGO - Il ragazzo di Calabria, ma nato a Livorno, regala al taekwondo il bronzo olimpico, e rimpolpa il medagliere azzurro a Parigi 2024. Non è stato un percorso netto quello che ha portato Simone Alessio sul podio dei Giochi: al Grand Palais il campione che a Sellia Marina, in provincia di Catanzaro, ha cominciato a praticare taekwondo quando aveva solo quattro anni, ha conquistato la medaglia che ripaga comunque della sfortuna dell'altro campione italiano, Vito Dell'Aquila che, arrivato in Francia con l'oro di Tokyo da difendere, si è dovuto arrendere a un infortunio. Ed è stato costretto a ritirarsi.
Per Alessio, che ai Giochi comunque aveva tante chance anche in virtù del ranking (è il numero 1 e arrivava come l'uomo da battere), la corsa all'eventuale oro nella categoria 80 kg è stata compromessa dalla sconfitta 2-1 ai quarti con l'iraniano Mehran Barkordari. Con qualcosa da recriminare: al terzo round il Var non ha convalidato il punto all'azzurro che poi è stato superato dall'avversario. Per riprendere il cammino e sperare nella medaglia Alessio si è dovuto affidare al ripescaggio: ed è rientrato grazie alla vittoria dello stesso atleta di Teheran nella semifinale. L'azzurro ha quindi battuto 2-0 l'uzbeko Jasurbek Jaysunov e nella finalina ha superato anche l'americano CJ Nickolas 2-0. Ed è podio che va ad aggiungere al ricco palmares del 24enne l'unica medaglia che mancava, quella olimpica. E infatti Alessio al termine dell'incontro era contento ha preso la bandiera e ha fatto il giro con il tricolore sulle spalle. Del resto la sua medaglia si mette in scia della tradizione del taekwondo azzurro, partita con il titolo vinto da Carlo Molfetta nel 2012.
"Sono felicissimo per lui era l'uomo da battere - le parole del presidente della federazione Angelo Cito - e questa medaglia consolida la sua carriera. Mi dispiace per Vito (Dell'Aquila ndr) perché solo la sfortuna gli ha impedito di raggiungere il risultato che meritava".