ROMA, 18 AGO - "Molti tecnici sono convinti, e io con loro, che il pugilato dilettantistico delle squadre azzurre dovrà progredire, dal punto di vista tecnico e tattico, verso il professionismo. Insomma, per dirla come un semplice appassionato: meno attendismo e colpi leggeri all'insegna dell'estremo tecnicismo, e più potenza, pressione e consistenza nel fare il match".
Il presidente della federboxe (Fpi) Flavio D'Ambrosi, prendendo spunto dall'entusiasmante vittoria della notte scorsa del peso massimo Guido Vianello sul russo-canadese Arslanbek Makhmudov, annuncia una svolta che cambierà la 'filosofia' del pugilato azzurro di Elite, quello che disputa le Olimpiadi (se la boxe rimarrà nel programma dei Giochi) e alla quale i tecnici che lavorano con gli azzurri dovranno adeguarsi. Tutto ciò dopo i deludenti risultati di Parigi 2024, dovuti proprio, in parte, alla tattica troppo attendista (specie in ambito femminile) degli atleti targati Fpi che non è stata premiata dai giudici.
Ma D'Ambrosi tiene anche a far notare che "le Squadre Azzurre, pur segnate pesantemente dalla debacle olimpica, hanno ottenuto dal 2021 a oggi oltre 140 medaglie, in campionati europei e mondiali (assoluti e di categoria), e ben 5 podi ai Mondiali assoluti (3 maschili e 2 femminili)".