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Triathlon: il 6 settembre a Livigno la sfida più estrema
Icon Xtreme, nel Piccolo Tibet messi alla prova i limiti umani

ROMA, 28 AGO - Più di una gara, più di una sfida alla natura oppure a sé stessi, più di un triathlon estremo. Icon è, semplicemente, Icon. Un nome che da solo basta a risvegliare desideri e ricordi profondi in chiunque abbia affrontato il suo percorso almeno una volta nella vita, e in chiunque abbia avuto il privilegio di osservarlo da vicino. Il più estremo di tutti i triathlon estremi, parte del circuito Xtri, la garanzia tecnica e paesaggistica migliore del Pianeta, per una giornata di pura gloria sportiva. Il 6 settembre, accolti dall'alba che nasce, gli atleti affronteranno i 3.8 chilometri a nuoto, da completare nell'oscurità di un lago di Livigno illuminato soltanto da fiaccole e falò, per poi proseguire con la frazione in bici: 195 chilometri di fatiche, da vivere attraversando alcuni dei passi più importanti della storia del ciclismo moderno. Bernina, Foscagno, Stelvio: 5000 metri complessivi di dislivello che li accompagneranno fino alla maratona conclusiva che, a sua volta, con il durissimo arrivo in quota al Carosello 3000, è il riassunto perfetto dell'unicità dell'intera gara. Una sfida a tutti i limiti, tanto fisica quanto psicologica e spirituale: una vera e propria spinta verso la grandezza umana e sportiva, che racconta anche della natura più profonda di Livigno, prossima sede dei Giochi Olimpici invernali, e cornice perfetta per un evento che, dell'intero mappamondo, ha scelto queste valli e questi boschi per sentirsi davvero a casa.

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