ROMA, 09 SET - "Siamo andati oltre quello che avevamo immaginato, ma che avevamo messo nell'obiettivo, sia il numero delle medaglie che il posto nel medagliere. A dimostrazione di quanto si stia lavorando bene nel nostro Paese". È il bilancio finale delle Paralimpiadi di Parigi 2024 tracciato da Luca Pancalli, presidente del Comitato Italiano Paralimpico, ospite di Radio Anch'io Sport su Rai Radio 1.
Quale medaglia l'ha emozionata di più? "Difficile dirlo - spiega - il carico di emozioni è talmente vasto che è complicato menzionarne una piuttosto che un'altra. Mi hanno colpito due storie: la caduta di Ambra Sabatini, un'emozione amara: nello sport si vince e si impara, non si perde mai. E poi per me rimane un bronzo quello del nostro canottiere Giacomo Perini, per una disattenzione gli è stata tolta la medaglia. Anche questa storia mi ha amareggiato".
L'immagine di Parigi, una squadra azzurra felice: "E come si fa a non essere felici? Dopo aver vissuto cose ben più gravi, riusciamo a riprenderci la vita attraverso lo sport ed essere trattati con normalità da campioni. Ci sono tanti ragazzi ai quali questa opportunità è negata, che faticano con le paralimpiadi quotidiane. La loro felicità è dovuta al fatto che loro hanno avuto un'opportunità, l'hanno saputa sfruttare e oggi hanno recitato sul palcoscenico più ambito nella vita di un atleta. Ma vogliono essere anche da riflettore rispetto ai tanti temi non ancora affrontati e risolti che riguardano tanti ragazzi e ragazze disabili, indipendente dal fatto che si possano avvicinare allo sport".
Dopo le Paralimpiadi, adesso cosa accade? "Si continua a lavorare sul percorso intrapreso. La macchina messa in campo sta dimostrando grandi risultati. Bisogna continuare così, con una consapevolezza: quest'anno la rete generalista ha rappresentato tanta roba. Grazie alla penetrazione di tv e radio nelle case degli italiani , tante persone si sono innamorate delle storie e dei risultati degli atleti paralimpici".