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Calcio: Palladino, per 44 minuti grandissima Fiorentina
Il tecnico viola: 'Un errore concedere punizioni laterali'

BERGAMO, 15 SET - "Per 44 minuti è stata una grandissima partita di sacrificio, di solidità difensiva rischiando zero, anzi mettendo in difficoltà l'Atalanta. La migliore prestazione da quando sono qui". Raffaele Palladino, pur a secco di vittorie con la Fiorentina, prende il buono dalla sconfitta di Bergamo: "Lanciando in profondità Kean abbiamo messo in difficoltà gli avversari, tanto che Gasperini all'intervallo ha dovuto sostituire Hien - spiega l'allenatore viola -. Vedo il bicchiere mezzo pieno, un'ottima prestazione che ci offre spunti positivi. Nel secondo tempo ci siamo presi più rischi ma anche creato occasioni per pareggiarla. Nel primo potevamo andare sul 3-1, invece in un minuto e mezzo abbiamo commesso due errori su una punizione laterale e una seconda palla messa in area".

Il mea culpa è in particolare sul secondo gol nerazzurro: "Sul 2-2 di De Ketelaere, che ci ha preso il tempo, non avremmo dovuto commettere fallo sulla corsia laterale contro una squadra con soli due giocatori sotto il metro e ottantacinque". Sui cambi, poche parole: "Non era facile cambiare la partita cambiando i giocatori, a me interessano l'atteggiamento e l'applicazione. Io guardo il percorso della squadra, la crescita - rimarca Palladino -. Lavoro col gruppo al completo solo da questa settimana. Lavoriamo ogni giorno al Viola Park per regalare una vittoria ai tifosi, al presidente e a noi stessi". Davanti, la Fiorentina ha una certezza: "Kean ha grandi qualità tecniche, fisiche e morali. Fin dal primo giorno ha dato il segnale di aver voluto venire a Firenze per far bene. Beltran dà tutto in allenamento, ma ho tenuto Moise per gli attacchi in profondità".

Palladino, infine, smentisce di essere abbonato a un modulo soltanto: "Non è questione di difendere a tre o quattro. Siamo partiti con un centrocampista in più per contrastare la forza degli avversari in mezzo: non sono vincolato a un solo sistema di gioco, c'entrano le caratteristiche dei giocatori, la partecipazione, l'atteggiamento di squadra, il miglioramento nelle piccole cose che poi in campo diventano grandi e fanno la differenza".

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