ROMA, 23 SET - "Non abbiamo necessità che la politica invada il campo, ma serve che ci aiuti. Se guardiamo le 5 federazioni principali europee. l'Italia già oggi ha un riconoscimento del ruolo professionisti di gran lunga superiore alle altre. Pensare ci sia un rapporto tra i risultati della Nazionale e l'avere un consigliere in più significa abusare dell'intelligenza delle persone, è uno specchietto per le allodole. Noi il 4 novembre ci approcceremo con grande disponibilità, ma dobbiamo partire dal presupposto che il provvedimento di legge fotografa quello che già avviene, ossia che in Italia il peso dei professionisti è superiore a quello esistente negli altri Paesi". Così Giancarlo Abete, rieletto presidente della Lnd, dice la sua sulla situazione del calcio italiano in vista della prossima assemblea straordinaria del 4 novembre.
Abete, poi, aggiunge che il ministro "Abodi sa che il mondo del calcio ha dei valori, come l'autonomia che è un valore assoluto. Noi diciamo grazie ai politici che si interessano al calcio ma non saremo mai costretti a dirlo a nessuno". Infine Abete ribadisce come "se la battaglia fosse sui contenuti noi l'avremmo già vinta. I problemi sono gli effetti della riforma, non il principio alla base. Dobbiamo trovare correttivi sul versante dei premi, non possiamo pensare di essere individuati come operatori economici, qui si parla di un mondo dilettantistico che svolge un ruolo sociale fondamentale. Dobbiamo indirizzare bene il nostro percorso mettendo insieme dei documenti per legittimare le nostre posizioni", conclude.