SCARPERIA (FIRENZE), 27 SET - ''Max Verstappen vincerà il titolo mondiale in Formula 1, ne sono convinto!''. Parola di Robert Kubica, già pilota di F.1 e attualmente il corsa per il titolo continentale nella European Le Mans series (Elms), la serie di vetture a ruote coperte. Il polacco ha vinto l'ultima gara che si è disputata sul circuito di Spa (Belgio) l'1 settembre e adesso è pronto a calarsi nuovamente nell'abitacolo all'autodromo del Mugello di Scarperia (Firenze) dove domenica si disputerà la penultima corsa del campionato. Insieme a lui, alla guida di una vettura Oreca, compongono l'equipaggio, del team americano Oa by Tf, anche lo svizzero Louis Delètraz e l'inglese Jonny Edgar.
"Gli ultimi risultati sono l'ennesima dimostrazione che la Formula 1 è dinamica - ha proseguito Kubica - non solo in pista alla domenica quando si disputano le corse, ma anche in fabbrica, fuori dall'inquadratura delle telecamere, con il tanto lavoro dei team. Dimostrazione che la vera gara è quella che si corre nelle aziende e nelle strutture. Lavorando bene si possono raggiungere ottimi risultati come sta facendo la McLaren che si merita un elogio particolare perché fuori dalla pista sta portando avanti un campionato spaziale, insieme Ferrari e Mercedes che stanno provando a ricucire il divario e tutto questo sta destabilizzando la realtà Red Bull. E' una stagione affascinante, quello che un po' era mancato negli ultimi anni".
"Se mi manca la Formula 1? - ha risposto a un'osservazione sulla sua carriera sportiva, contrassegnata dal grave incidente del 2011 - Ovviamente, direi una bugia se dicessi che non mi dispiace più correrci, ma il tempo passa, cambiano le situazioni ed è il tipico esempio di vedere il bicchiere mezzo pieno. Penso infatti di essere stato molto fortunato nella mia vita perché la mia passione è diventata il mio lavoro e poi perché ho comunque avuto l'opportunità di arrivare a correre in Formula 1 e rimanerci per alcuni anni, carriera interrotta per l'incidente che ho avuto nel 2011 in un rally e che ha complicato la mia esistenza dal lato sportivo e personale. In questi anni ho imparato una cosa: accettarmi per quello che sono e accettare quello che è successo, voltare pagina e concentrarmi sulla mia vita attuale''.