ROMA, 30 OTT - "Grazie a Spalletti oggi sono più forte", Parola di Davide Frattesi che con 7 gol (8 i centri complessivi in Nazionale) è il bomber del ciclo Spalletti e per questo è lecito domandarsi se sia stata davvero una buona idea convincere quel giovane attaccante ai tempi delle giovanili a Roma ad arretrare la sua posizione in campo: "La trasformazione da attaccante a centrocampista non l'ho vissuta bene - racconta nell'intervista rilasciata a Vivo Azzurro TV in occasione dell'ultimo raduno della Nazionale - L'allenatore era Franceschini e quando mi spostò a fare la mezzala ricordo che volevo andare via dagli allenamenti. Invece non smetterò mai di ringraziarlo".
Corsa e intensità, unite ad una straordinaria abilità negli inserimenti, fanno di Frattesi quel centrocampista box to box che in Italia ormai si è soliti definire tuttocampista: "Penso che il mio segreto sia stato quello di avere sempre fame. Anche con un talento non smisurato, attraverso il lavoro e la voglia si può arrivare ovunque". Dopo aver fatto quasi tutta la trafila nelle Nazionali Giovanili, nel giugno 2022 ha esordito in Nazionale maggiore con Roberto Mancini: "La Nazionale da bambino la vivevo come un sogno, un qualcosa di eccezionale. Oggi la vivo cercando di dare delle gioie importanti a quei bambini che una volta eravamo noi. Ultimamente non ci siamo riusciti, ora stiamo lavorando per potergliele dare". Da quando Luciano Spalletti ha assunto la guida della Nazionale difficilmente rinuncia a Frattesi. Che non a caso è leader per presenze (17) del nuovo corso azzurro: "Scherzosamente dico che con il mister c'è un rapporto di odio-amore. La prima volta in ritiro mi ha detto 'di te ho tanta stima, ma sarai il giocatore a cui romperò più le scatole'. Se un allenatore ti sta addosso vuol dire che vuole farti migliorare e io con lui sono migliorato".